Rolex Oyster Perpetual – the first Rolex
Rolex Oyster Perpetual
The Rolex Oyster Perpetual legend goes back to 1926 when Hans Wilsdorf, German watchmaker founder of the Rolex Company, launched on the market the first dust, air and especially waterproof watch, a brand new feature for the era. In 1927 Mercedes Gletze crossed the English Channel, a historic milestone that the athlete felt compelled to repeat after the controversy raised by some people who claimed to have performed the same challenge in less time. Rolex, sensing a possible return, decided to sponsor the second crossing asking the swimmer to wear an Oyster model. Mercedes Gletze was unable to repeat the challenge but when he reached the bank, a Times reporter noted that he had tied around his neck a gold watch still working. Soon the news spread, and the following month the Rolex launched on the English market the Oyster Perpetual watch, obtaining incredible success. The story of waterproof watches Hans Wilsdorf began in 1910, when the company obtained the first official certification for a wristwatch chronometer, and purchased the patent for the screw-down crown from the Swiss maker Perret & Perregaux. Progress and innovations obtained at that time by the Rolex Watch Company gave way to new studies and new mechanisms that greatly improved performances of the watches. During the ascent of Everest in 1953 climbers Tenzing Norgay and Edmund Hillary were wearing a Rolex Oyster, resisting up to 8844m high.
A significant recognition for this model comes from Ian Fleming novels, in which the protagonist James Bond, the British secret agent, wears a Rolex Perpetual OYESTER during his dangerous missions, a feature that appears also in the 007 films with a Submarine model until 1995. There are more accurate timepieces and most historical ones than Rolex Oyster Perpetual of course, but there is no timepieces coveted and desired as this, as evidenced by the counterfeits market. If I have one on your wrist, preferably true, I congratulate on the choice.
La leggenda del Rolex Oyster Perpetual risale al 1926 quando Hans Wilsdorf, orologiaio tedesco fondatore della Rolex, lanciò sul mercato il primo orologio resistente alla polvere, all’aria e soprattutto all’acqua, aspetto assai sorprendente per l’epoca.Nel 1927 Mercedes Gletze attraversò il canale della Manica, uno storico traguardo che l’atleta si sentì in dovere di ripetere dopo le polemiche sollevate da alcune persone che sostenevano di aver eseguito la stessa impresa in tempi inferiori. Rolex , intuendo un possibile ritorno , decise di sponsorizzare la seconda attraversata chiedendo alla nuotatrice di indossare un modello Oyster.
Mercedes Gletze non riuscì a ripetere l’impresa e raggiunta la riva un giornalista del Times notò che aveva legato al collo un orologio d’oro ancora funzionante. Di lì a poco si sparse la voce e il mese successivo la Rolex lanciò sul mercato inglese l’Oyster Perpetual riscuotendo un successo incredibile.
La storia dei modelli subacquei di Hans Wilsdorf ha inizio nel 1910, quando l’azienda ottenne la prima certificazione ufficiale per un cronometro da polso e dopo aver acquistato il brevetto per la corona a vite dal fabbricatore svizzero Perret & Perregaux.
I progressi e le innovazioni ottenute in quel tempo dalla Rolex Watch Company diedero il via a nuovi studi e a nuovi meccanismi che migliorarono notevolmente le prestazioni dell’orologio.
Durante l’ascesa all’Everest del 1953 gli alpinisti Tenzing Norgay e Edmund Hillary avevano al polso un Rolex Oyster, resistendo a 8844m d’altezza.
Un notevole riconoscimento per questo modello proviene dai romanzi di Ian Fleming, nei quali vede il protagonista James Bond, agente segreto inglese, indossare un Rolex Oyester Perpetual durante le sue pericolose missioni, un concetto riproposto anche nelle pellicole di 007 con un modello Submarine fino al 1995.
Esistono orologi più precisi e più storici del Rolex Oyster Perpetual certo, ma non esiste un segnatempo tanto ambito e desiderato quanto questo, come testimonia il mercato della contraffazione.
Qualora ne abbiate al polso uno, preferibilmente vero, mi complimento per la scelta.